Il Responsabile della prevenzione della corruzione

Il Responsabile della prevenzione della corruzione

A seguito dell’emanazione della L. 190/12, la prima azione che dovrà intraprendere la Fondazione FDG è la nomina del Responsabile della prevenzione della corruzione (R.P.C.).
Il R.P.C. viene nominato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Egli rappresenta una figura chiave nella governance del sistema di controllo dei rischi correlati ai fenomeni corruttivi.

L’art.1 comma 7 della legge n.190/2012 prevede che sia individuato, di norma, tra i dirigenti apicali. Nel caso specifico della Fondazione FDG, poiché non vi sono figure dirigenziali, il ruolo di R.P.C. dovrà essere assegnato necessariamente al Presidente della Fondazione o ad un Consigliere. Il Dipartimento della Funzione Pubblica, con Circolare n.1/2013, ha fornito gli indirizzi applicativi per l’individuazione del R.P.C. sancendo preliminarmente l’ovvia esigenza che il R.P.C. non sia stato destinatario di provvedimenti giudiziali di condanna e abbia dato dimostrazione nel tempo di comportamento integerrimo.
La legge 190/2012 ha posto notevole fiducia nella figura del R.P.C. considerandolo come il soggetto in grado di far girare il meccanismo della prevenzione dei comportamento corruttivi e, con tale finalità, gli ha assegnato tra gli altri l’importante compito di predisporre ogni anno, entro il 31 gennaio, il Piano Triennale di prevenzione della corruzione che sottopone al Consiglio di Amministrazione per l’approvazione e poi pubblica sul sito internet della Fondazione nella sezione “Trasparenza”.
Ai sensi della Legge 190/2012, inoltre, il Responsabile deve:

    1. elaborare la proposta di Piano di prevenzione (art.1 comma 8);
    2. definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (art.1 comma 9);
    3. verificare l’efficace azione del Piano e la sua idoneità e proporre eventuali modifiche (art.1 comma 10 lett. a);
    4. verificare l’effettiva rotazione degli incarichi nei settori più esposti (art.1 comma 10 lett.b);
    5. individuare il personale da inserire nei percorsi di formazione sui temi dell’etica e della legalità (art.1 comma 10 lett. c).

La circolare citata segnala l’opportunità che il Responsabile della prevenzione della corruzione coincida soggettivamente con il Responsabile della trasparenza di cui al d.lgs. n.33/2013 e che il Programma triennale della trasparenza rappresenti una sezione del Piano anticorruzione. Ciò in quanto le due aree – anticorruzione e trasparenza – sono strettamente correlate in quanto la trasparenza realizza già di per se una misura di prevenzione della corruzione consentendo il controllo da parte dei cittadini e degli utenti.

Il Cda nella seduta del 2011012015 ha nominato Responsabile della prevenzione della corruzione la Prof.ssa Angela Celentano.

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